I signori della guerra

19 Giugno 2018

Il periodo 1478-1605 è definito Sengoku jidai, ovvero epoca “degli stati combattenti” e identifica uno stato quasi permanente di guerre fra i circa 250 feudi che componevano il Giappone. Di questi, solo una trentina erano quelli più forti. Le velleità di insubordinazione e indipendenza dei vari daimyo precipitarono il paese nell’anarchia. Ogni feudatario manteneva un proprio esercito, innalzava proprie insegne e colori. 

Fu questa l’epoca d’oro dei samurai.

In questi tempi terribili lo shogunato era detenuto dalla famiglia degli Ashikaga, che per paradosso accordarono una tale protezione alle arti da venire paragonati ai Medici. Così il Giappone fu dominato dai “signori della guerra”, i sengoku daimyo; i nuovi samurai il cui potere proveniva dalla forza dei loro eserciti e non da un’autorità centrale. 

Da quest’ambiente, verso la fine del XVI secolo emersero tre grandi condottieri: Oda Nobunaga (1534-1582), Toyotomi Hideyoshi (1536-1598) e soprattutto Tokugawa Ieyasu (1543-1616). Questi tre grandi statisti si succedettero nell’arco di pochi decenni, apportando ognuno il proprio contributo affinché il Giappone fosse riunito sotto un’unica autorità centralizzata. Per spiegare le radicali differenze caratteriali dei tre, esiste un famoso aneddoto: posti dinanzi a un cuculo che non voleva cantare, lo spietato Nobunaga sbuffò “l’ammazzo se non canta”; Hideyoshi - famoso per le sue capacità oratorie e per il suo ingegno - disse “lo convincerò a cantare”; Tokugawa, che invece finì per ottenere il potere sostanzialmente senza combattere, sentenziò “aspetterò che canti”. 

Abile ma sanguinario generale, Nobunaga depose l’ultimo shogun Ashikaga (il titolo divenne latente) e regnò incontrastato. Vide nell’isolamento giapponese un punto debole e favorì i mercanti portoghesi e il cristianesimo. Impressionato dal gran numero di terre detenute dai monasteri buddisti, ne distrusse la maggior parte, rendendosi colpevole di vere e proprie stragi. Fu ucciso a tradimento da un suo generale. 

Toyotomi Hideyoshi era figlio di un contadino. Piccolo e sgraziato era l’opposto dell’aitante Nobunaga. Da stalliere divenne consigliere di Nobunaga e presto rivelò insospettate doti di stratega. Questo Napoleone nipponico terminò il lavoro di Nobunaga per l’unificazione del Giappone, costringendo i feudatari riottosi a giurargli fedeltà per mezzo di sorprendenti manovre militari e ingegnose alleanze. In età avanzata ebbe un figlio, Hideyori, che lasciò orfano dopo cinque anni dalla nascita; il consiglio di cinque reggenti che avrebbe dovuto proteggere il bambino finì presto preda delle proprie ambizioni individuali, prima fra tutte quella di Tokugawa Ieyasu, che infine si impose sugli altri con la famosa battaglia di Sekigahara del 1600 e poi con l’assedio al castello di Osaka del 1615 nel quale finalmente eliminò l’erede di Hideyoshi.

Ha quindi inizio un lungo periodo di pace interna - la cosidetta Pax Tokugawa - che durerà fino al 1867.

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